L’Albania è una di quelle mete che difficilmente sarebbero battute dai turisti Italiani, se non fosse per l’ampia disponibilità di voli a basso costo, dovuta ai molti immigrati nel nostro Paese. Paradossalmente è proprio questo scarso “appeal”, secondo noi, a renderla affascinante, soprattutto per chi apprezza i contrasti degli Stati dell’Est Europa.
Concentriamoci su Tirana, che è la capitale dell’Albania, nonché la sua città più grande, e che in questi ultimi decenni ha visto una rapida crescita economica ed urbanistica, come molte delle capitali di questa parte di mondo.
Indice
Come organizzare il viaggio a Tirana
Come arrivare
L’Albania si può raggiungere in aereo (sconsigliamo la nave!), ma c’è comunque bisogno di un mezzo aggiuntivo per arrivare a Tirana. Se avete viaggiato in aereo atterrerete nell’unico scalo internazionale, quello di Tirana-Rinas, scalo intitolato alla personalità Albanese sicuramente più nota nel Mondo: Madre Teresa di Calcutta. Potrete noleggiare una vettura direttamente in aeroporto, oppure potrete trattare un buon prezzo con i conducenti di auto e minibus che saranno facilmente reperibili nelle immediate vicinanze per condurvi in città, e anche poi per rimanere a disposizione per eventuali escursioni.
Dove dormire a Tirana
La stragrande maggioranza della popolazione parla italiano e un po’ di inglese, perciò la comunicazione non sarà un ostacolo. Di hotel ce ne sono di molte categorie, a prezzi piuttosto bassi complici le frequenti offerte online: il prezzo medio per un 4 stelle è di circa 60 euro per la doppia con colazione, ma si trovano già buone sistemazioni a 35-40 euro.
La cucina locale è influenzata da quella greca e turca, caratterizzata prevalentemente da pietanze a base di riso e carne, come i tipici dolma, degli involtini farciti con riso, carne macinata e spezie avvolte da foglie di vite o il byrek, pietanza di sottile sfoglia ripiena di spinaci, formaggio e carni.
Cosa vedere e cosa fare a Tirana in 2 giorni
Mattino (primo giorno)
Il primo luogo da visitare è senza dubbio Piazza Skanderbeg, una piazza dalle imponenti dimensioni perché un tempo serviva a ricordare la grandezza dell’esercito comunista, il quale era solito effettuare le sue sfilate proprio in questo grande spazio. Il nome Skanderbeg deriva da un eroe nazionale che combatté contro l’impero ottomano, per questo nella piazza è presente una sua statua che lo raffigura a cavallo. Sempre nella piazza si trova la Torre dell’Orologio, il simbolo della città, anche conosciuta come Kulla e Sahatit. La torre è alta 35 metri e fu edificata nel 1820. È perennemente illuminata ed è possibile salire in cima per godersi un meraviglioso panorama.
Nelle vicinanze non potete lasciarvi sfuggire una visita alla Moschea Et’hem Bey, unica moschea che è riuscita a sopravvivere al regime comunista. Fu costruita nel 1789 ed ha numerosi dipinti e decorazioni sia interne sia esterne. Si può entrare solo accompagnati da una guida locale, che non avrete difficoltà a trovare.
Sempre nei dintorni della piazza c’è via Kavajes, nella quale si trova la chiesa cattolica di Santa Maria, edificata nel 1865 come dono dell’imperatore austro-ungarico Franz Josef: fu chiusa nel 1967 a causa del divieto di tutte le attività religiose e fu riaperta nel 1990. Poco distante si trova la chiesa ortodossa, ricostruita nel 1964, anch’essa chiusa nel 1967 e riaperta nel 1990.
Pomeriggio
Una tappa da visitare è via Mishira Shiry, viale dello shopping e luogo in cui si trova la terza chiesa ortodossa più grande del mondo, la Cattedrale Ortodossa della Resurrezione di Cristo, un edificio maestoso costruito tra il 2001 e il 2012 come risarcimento per la distruzione per opera del regime comunista dell’antica cattedrale nel 1967 che si trovava nella piazza, dove ad oggi sorge l’Hotel Tirana. La cattedrale è di forma circolare ed ha un’enorme cupola tempestata di un mosaico che rappresenta il Cristo Pantocratore creato da Josif Droboniku, inoltre ha un alto campanile dorato e al suo interno troviamo un anfiteatro, un museo, una sala mostre, una sala presentazioni e una biblioteca.
Per concludere il giro dei principali luoghi di culto, si può visitare la cattedrale cattolica di San Paolo, edificio in stile moderno che all’esterno non si prospetta molto attraente, a parte una splendida statua bianca raffigurante Madre Teresa di Calcutta, ma al suo interno vi è una notevole architettura moderna e una vetrata colorata molto bella, raffiguranti Papa Giovanni Paolo II e sempre lei, Madre Teresa di Calcutta.
Sera
Per concludere la giornata si può ritornare nel centro città e attraversare il “Blocco”, quartiere così denominato poiché ai tempi del regime era interdetto l’accesso perché vi risiedeva il dittatore. In questa zona ci si può rilassare con dello shopping e degustare dei piatti tipici nei numerosi ristoranti, o bere qualche drink in serata, dato che è uno dei luoghi chiave della movida a Tirana, movida che risulta inaspettatamente vivace.
Mattino (secondo giorno)
Il secondo giorno si può dedicare alla cultura, cominciando con la visita alla Piramide. Questa struttura è il Centro Internazionale della Cultura. È stato edificato nel 1988 come museo incentrato sul dittatore Enver Hoxa. Dicono che sia l’edificio più costoso della storia del paese. Quando cadde il regime comunista la struttura divenne un centro culturale. Di fronte alla Piramide si trova la Campana della Pace, una struttura dedicata al periodo del post-comunismo. L’edificio è stato realizzato fondendo i bossoli raccolti dai bambini durante il periodo dell’Anarchia, nel 1997, con lo scopo di ricordare quei difficili anni.
Un’altra meta culturale è il Museo di Storia Nazionale Albanese: già dalla sua facciata si può ammirare un mosaico creato da alcuni artisti contemporanei e intitolato “Gli Albanesi”, che raffigura il popolo dell’Albania nella storia. Questo è il più grande museo di tutta la nazione, si estende per 27.000 metri quadrati, mentre ben 18.000 sono a disposizione per eventuali mostre. È stato inaugurato nel 1981 e al suo interno è possibile ammirare numerose opere che rappresentano tutta la storia e la cultura del paese.
Se volete semplicemente passeggiare ed ammirare i monumenti all’aperto recatevi al ponte di Trannes, costruito interamente in pietra e risalente al periodo ottomano. Anche la Fortezza di Giustiniano I merita una visita, questo castello fu edificato dai bizantini per ordine dell’imperatore Giustiniano I, ai nostri giorni ne rimangono solo le mura alte ben 6 metri. Un’altra opera imponente e degna di nota è la statua di Madre Albania, situata nelle vicinanze del cimitero di guerra e alta ben 12 metri.
Pomeriggio
Se vi trovate a camminare per il Boulevard che conduce all’Università prestate attenzione ai palazzi delle Ambasciate e dei Ministeri, vi accorgerete di essere sì in un paese straniero, ma con edifici dallo stile italiano, a causa dei lavori eseguiti dagli italiani in questo paese durante il periodo fascista.
Se il clima lo consente potreste visitare anche il Monte Dajti, raggiungibile dalla funivia che parte direttamente da Tirana, in vetta al monte si può godere di un ambiente tranquillo, uno splendido panorama e si può gustare la cucina locale. A proposito di cucina locale, per dei gustosi assaggi di piatti tipici, vi suggeriamo di fare una puntata al Mercato Centrale, specie per pranzo.
Sera
Se preferite dedicare una mezza giornata ad esplorare una località fuori da Tirana, potete dirigervi a Kruja, una cittadina storica a 50 minuti di treno da Tirana (o anche in minibus), luogo natale di Skandenbeg, con un bellissimo centro antico in collina. Qui potete visitare il castello, il museo etnografico e il mercato, ricco di abili artigiani, dove poter acquistare dei souvenir per amici e parenti.
Per approfondimenti vi segnaliamo: Ufficio Turistico d’Albania a Milano (sito istituzionale)… loro definiscono Tirana “vivace e pittoresca”, e voi… come ve la immaginate?